Nevio Scala Lozzo Atesino (PD)
Ettari vitati: 6
Bottiglie annue prodotte mediamente: 12.000
Si, proprio lui, Nevio Scala, l’allenatore del grande Parma degli anni '90, che ha calcato prima da giocatore e poi da allenatore, i più grandi campi d'Italia e d’Europa e che alla fine del suo percorso professionale ha fatto ritorno in terra natia per fare quello che aveva sempre sognato: il contadino e il viticoltore. A 8 anni guidava già il trattore, ma il lavoro nei campi non era ancora nel suo destino perché doti importanti da calciatore lo portano a 15 anni a trasferirsi a Milano, sponda Milan, per iniziare una incredibile carriera costellata di successi e grandi soddisfazioni.
Personaggio silenzioso, pacato ed equilibrato, ci ha fatto vivere un calcio fatto di fatica e dedizione, in cui anche le piccole provinciali potevano diventare grandi e vincere: nulla era impossibile se inseguito con umiltà. Lontano dallo stereotipo del calciatore/allenatore che investe le sue fortune in ristoranti, è tornato all'azienda agricola che il padre aveva in affitto quando era piccolo, l'ha rilevata e l’ha ampliata.
La mente del progetto è il figlio Claudio, che assieme al fratello Sacha convince il papà a fare il grande passo investendo nella viticoltura.
Il modello di produzione ha un fine importante: evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, destinandole a un'idea di sviluppo sostenibile nel tempo.
«La terra dà delle soddisfazioni che chi non conosce non può apprezzare, non si diventa ricchi con il lavoro nei campi, è un mestiere faticoso che dipende dal cielo, dal sole, dall’acqua; è una sfida che si accetta per amore e per passione».
I successi raccolti in carriera sono innumerevoli e importanti. Nel mondo del vino è solo all’inizio, ma l’obiettivo che vuole raggiungere è molto chiaro: che chi assaggia i vini possa ricordarli, e dire che sono buoni.