Marini Georgea     

Gradoli (VT) 

Ettari vitati: 1,5

Bottiglie annue prodotte mediamente: 4.000



A Gradoli, dove i terreni vulcanici situati a circa 500 metri slm sono ripidi e si affacciano sul lago di Bolsena, in cui sembra quasi che ci precipitino dentro, Georgea ed Alessandro decidono nel 2008 di recuperare alcuni vigneti abbandonati e di utilizzare piccoli appezzamenti di famiglia, risalenti al dopoguerra, per far nascere il loro progetto di vino, e di vita. All’interno di questi terreni, circondati da boschi e uliveti, vengono coltivate soltanto varietà tipiche della zona come il procanico, il grechetto rosso e l'aleatico, ma nonostante ciò si è trattato di un atto di forte rottura con il passato: i loro genitori ed i loro nonni infatti, pur se con decine di vendemmie sulle spalle, hanno sempre conferito la maggior parte delle uve alla cantina sociale della zona. Cosa che è andata a finire quando questa, per il non essere mai riuscita a produrre vini di grande qualità, ha dovuto chiudere i battenti.

Fin da subito sono state adottate pratiche agronomiche ed enologiche votate alla naturalità del prodotto finale, nel pieno rispetto dell'ambiente. In vigna non vengono praticate lavorazioni del terreno ma ci si affida all'inerbimento spontaneo, con sfalci in primavera e concimazione con compost ogni due/tre anni. Non ci si avvale della consulenza di un enologo per scelta consapevole, poiché si vuole che i vini abbiano lo stesso marchio dalla vigna fino al calice.

Negli ultimi anni è proprio il coraggio e la visione di produttori come Georgea ed Alessandro che hanno acceso nuovamente i riflettori su questo splendido territorio, circondato dalle colline della Tuscia da una parte e dallo spettacolo mozzafiato del lago di Bolsena dall’altra.